Avevo smesso di scrivere. Mi è successo, all’improvviso. Ero presa dagli eventi, dai programmi, dalle scadenze, dalla vita frenetica e all’improvviso ho perso il tempo per dedicarmi a me stessa. Ammetto che c’è anche stato un momento in cui mi sono chiesta il motivo per cui scrivere su un blog, il perchè abbia senso mettersi sotto gli occhi di tutti, sottoporsi anche a critiche.
Mi sento strana. A volte faccio fatica a ricordarmi che sono tornata da Rotterdam, che ora vivo a Milano e devo fare i conti con quel passato da cui sono fuggita un anno fa. Spesso mi ignoro. Sì, intendo dire ignoro quelle sensazioni viscerali che ti portano a suonare campanelli e dire tutto di un fiato cazzovaffanculoiotiamomanontiamopiù e poi riprendi fiato e spari a raffica cazzomihairovinatolavita. Allora soffoco l’aria, i pensieri e sorrido.
Gente, ho imparato a mie spese un po’ di verità:
La verità amara, nuda e cruda è che nessuno si salva da solo, ma se devi uscire fuori dal buio, lo devi fare in solitudine. E più arredi il tunnel, più continui a perderti.
Sei solo, anche quando sei circondato da persone. Sei solo anche quando pensi che qualcuno ti ami davvero. E non per loro cattiveria, ma perchè neanche le persone più sensibili possono capire davvero come ti senti quando il gioco inizia a farsi duro.
Solo quando vivi sulla tua pelle un’emozione, un dolore, una sensazione, una paura, comprendi a fondo cosa significa. Pensare di comprendere gli altri in tutto e per tutto è solo segno di presunzione.
Mia madre mi ha dato l’insegnamento sbagliato: ama gli altri più di te stessa. Se ti fanno male, comprendine le ragioni e perdona. No, mamma, no. Dovevi dirmi: ama te stessa, perchè il mondo è un oceano di squali che ti sbranano non appena sanguini.
Ogni attimo che perdi, non ti torna indietro. Dovremmo prendere più treni, tornare a casa dalla famiglia, rimanere un secondo di più a letto, baciare più a lungo, smettere di litigare per cose insulse, ma fare di più l’amore da incazzati che ti fa sentire ancora di più la necessità dell’altro. Dovremmo gustare di più il cibo, socchiudere gli occhi più spesso, cantare a voce alta, sorridere con gli occhi oltre che con la bocca, perdere il tram e fregarsene perchè la vita non è solo lavoro, impacchettare vestiti nelle valige e partire perchè ogni volta si rinasce, alzarci con la voglia di essere felici, evitare di perdersi perchè a ritrovarsi si fa fatica, ci vuole tempo e noi di tempo non ne abbiamo.
Ogni attimo che perdi, l’hai perso per sempre e non servirà avere rimpianti. Chiedersi “E se”. No, non possiamo vivere di se. Non possiamo scegliere la strada più comoda. Non possiamo vivere a metà. Non possiamo amarci al 50 e 50. Non possiamo restare, se vogliamo lasciarci. Non possiamo legarci, se vogliamo essere liberi. Non possiamo tradirci. Non possiamo sporcarci l’anima, perchè con quella ci conviviamo fino alla fine.
Che vita sia.